Il progetto artistico è nato dall’idea dell’artista contemporanea Elena Bellantoni con la curatela di Giulia Crisci e Neve Mazzoleni e prodotto dall’Ecomuseo e dall’artista in seguito alla selezione nel programma ufficiale Manifesta Collaterals.
L'intervento artistico è partito dalla negazione della visione del mare ai cittadini di Palermo, a seguito della selvaggia speculazione edilizia iniziata nel dopoguerra e culminata nell’epoca Ciancimino, conosciuta come “Sacco di Palermo”, che ha privato la città della sua costa balneabile e della tradizione marinara.
L'artista ha individuato in una torretta d’avvistamento il simbolo della negazione, nonché dispositivo di interazione con il pubblico, elemento caratterizzante la sua poetica. La torretta di legno è alta 2 metri ed 80 centimetri, dotata di ruote, movibile. L'altezza ha permesso di rialzare il punto di vista, concedendo nuovamente la vista del mare, oltre i muri o le costruzioni di cemento frontemare lungo la costa sud-est.
Spingendo faticosamente la pesante Torretta per le strade come in una processione, Bellantoni si è fatta carico della pesantezza dello sguardo negato all’orizzonte del mare, ma ha anche invitato il pubblico a tenere un dialogo intimo con l’elemento e “annegare” una parola. La raccolta di questi dialoghi intimi con il mare ha dato corpo alla sceneggiatura del video inedito: Ho annegato il mare, che è diventato parte della collezione del museo.
Programma Collaterals Manifesta12
Progetto artistico Elena Bellantoni
A cura di Giulia Crisci e Neve Mazzoleni