MARE WE 2022 ha proposto, dopo il successo dell’anno precedente, un ricco programma con visite guidate, laboratori e attività creative per bambini e bambine, passeggiate urbane, pic-nic sotto gli ombrelloni, musica ed eventi culturali, tutte a cura dell’equipaggio dell’associazione Mare Memoria Viva, mentre i pic-nic in giardino a pranzo, accompagnati da varie sonorità sono stati curati da Freschette Bio Bistrot un laboratorio gastronomico dove vengono utilizzati prodotti provenienti da agricoltura biologica.
MARE WE 2022 è stata un'occasione per fruire i luoghi della cultura con i nuovi allestimenti del museo, scoprire la costa sud della città, il frontemare e l’archivio di documenti audiovisivi sul mare e lo spazio esterno del giardino che quest’anno si è arricchito di nuovi arredi. Grazie ad una programmazione di eventi per cinque/sei domeniche trascorse da adulti e bambini, all’aria aperta, per ritrovare la gioia di stare insieme, giocare, chiacchierare, ascoltare musica e storie, mangiare in compagnia dal mattino fino al tardo pomeriggio
Ri-trovarsi, anche quest’anno, al museo come luogo protetto e accogliente, come spazio di relazioni intergenerazionale, come luogo di culture e incontri.
Le visite al percorso ecomuseale, una lezione prova di Capoeira con Salvo Meli a cura di Diaria on the beach, la creazione di stampe con i rifiuti raccolti sul lungomare di Edizioni Precarie, un laboratorio per sperimentare le discipline del circo attraverso il gioco e a seguire lo spettacolo di bolle di sapone a cura di Circ'Opificio, il pranzo in giardino con Freschette Cucina Bio, un cerchio di pace per adulti e bambin* ed infine il laboratorio Giochi inventa storie a cura di MarEdù.
Le visite al percorso ecomuseale, una passeggiata in costa sud con Giulia Cosimi esperta di ecologia, le lezioni di pilates con Emilia Guarino a cura di Diaria on the beach ed il laboratorio Fuorisacco racconta a cura di MarEdù che grazie al nuovo exhibit dell’ecomuseo Come chiameremo questi anni racconta la vicenda del Sacco di Palermo, il pranzo in giardino con Freschette Cucina Bio e un cerchio di pace per adulti e bambin*, la cerimonia di intitolazione del giardino del mare a Irene Oliveri, storica dell’arte, attivista, amica e compagna di Mare Memoria Viva e per finire il Concerto di violoncello Sulle onde del mare, un viaggio musicale solitario dal '600 al '900 europeo del giovane musicista palermitano Christian Barraco a cura di Curva Minore.
Le visite al percorso ecomuseale, una passeggiata in costa sud con Sara Ebreo alla scoperta della costa sud, le lezioni di pilates con Emilia Guarino a cura di Diaria on the beach ed il laboratorio i colori della natura a cura di MarEdù con Clara Sorce con la lettura di albi illustrati e l’esplorazione del giardino del mare, il pranzo in giardino e dopo il Concerto di Amaltheia Duo, con chitarra e violino tra musiche d’ispirazione jazzistica, musica classica, canti tradizionali e libera improvvisazione, la presentazione del libro Shuma Tragliabissi di Dario Muratore, una favola scura, raccontata con i colori del mare che parla a tutti, attraversando antiche leggende. La presentazione è iniziata con una performance dell’autore insieme alla musicista Serena Ganci e un laboratorio per bambini, condotto da Clara Sorce, sui temi sollevati dal libro.
Una lettura di Maria Nadotti di un testo di John Berger. una cerimonia di dono di semi nel Giardino di con Irene Letizia Buoso e Cinzia Airoldi e nel nuovo Spazio Meduse la proiezione di cinque cortometraggi prodotti da La Bandita, nati attraverso un metodo di scrittura partecipativo. Il pomeriggio si è chiuso con un DJ set a cura di Dennis Appiah e Ibrahim Deme.
Il primo studio per lo spettacolo di danza per adult* e bambin*, Se le api sono poche di Emilia Guarino con la produzione del Piccolo Teatro Patafisico/Diaria. Un dialogo sul movimento dei corpi tra il pubblico, non più passivo spettatore, la coreografia e le interpreti. A seguito della performance un momento di confronto e dialogo tra il pubblico e le perform
Il programma culturale di MARE WE si inserisce nel percorso avviato a settembre 2020 con la sesta edizione del bando Culturability, bando promosso da Fondazione Unipolis, volto a favorire la crescita e il rafforzamento dell’Ecomuseo, centro culturale nato da un processo di rigenerazione a base culturale e gestito in partnership con il Servizio Musei e Spazi Espositivi dell’Ass.to alle Culture del Comune di Palermo.
Gli spazi dell’ecomuseo e gli spazi pubblici limitrofi sono stati abitati e ri-significati da diverse attività di rigenerazione, mappatura, ricerca e gioco, co-progettate e realizzate da ragazzi e ragazze insieme ad architetti, artisti, narratori e creativi della città.
COSA VUOL DIRE PER NOI “TUFFARSI NEL FUTURO”
Scritto prima della pandemia, oggi il progetto diventa ancora più importante per le opportunità di socializzazione, lavoro di gruppo e riappropriazione degli spazi urbani da parte dei ragazzi e delle ragazze post lockdown e chiusura prolungata delle scuole. “Tuffarsi nel futuro” significa creare occasioni di relazione per definire un progetto di vita desiderabile e attivarsi per realizzarlo. I due pilastri su cui poggia l’approccio educativo dell’Ecomuseo Mare Memoria Viva sono la consapevolezza urbana e il diritto all’orizzonte: la possibilità di immaginare una vita diversa e la capacità di “muoversi” per far si che il proprio progetto di vita diventi reale.
ATTIVITÀ
Il progetto ha visto realizzarsi azioni integrate che mettono al centro il rapporto con la città, per far crescere, nei ragazzi e nelle ragazze, la consapevolezza urbana, il senso di appartenenza e cura nei confronti della propria città e del proprio quartiere.
Il progetto Il trampolino. Interventi innovativi per tuffarsi nel futuro è co-finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Piano Azione e Coesione – Avviso “Giovani per il Sociale” ed. 2018.
MARE WE è un ciclo di eventi pensato per trascorrere le domeniche primaverili tutti insieme, adulti e bambini, da mattina all’imbrunire con giochi, attività creative, passeggiate urbane, pic-nic sotto gli ombrelloni, musica e spettacoli all’aria aperta negli spazi dell’Ecomuseo del Mare di Palermo.
[vc_empty_space][vc_column_text]Dopo i mesi di chiusura dovuti alla Pandemia, nel 2021 la riapertura al pubblico dell’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo, coincide con arrivo di MARE WE, una programmazione di quattro domeniche all’aria aperta, per adulti e bambini, per ritrovare la gioia di stare insieme, giocare, chiacchierare, ascoltare musica e storie, mangiare in compagnia dal mattino fino al tardo pomeriggio.
MARE WE 2021 ha proposto, in questa prima edizione un ricco programma con visite guidate, laboratori e attività creative per bambini e bambine, passeggiate urbane, pic-nic sotto gli ombrelloni, musica ed eventi culturali, tutte a cura dell’equipaggio dell’associazione Mare Memoria Viva, mentre i pic-nic in giardino a pranzo, accompagnati da sonorità africane e marocchine, sono stati curati da Kirmal, un’impresa sociale multiculturale che unisce esperienze culinarie e narrative. Menù plurali mediterranei che uniscono Sicilia, Africa e Asia per adulti e bambini.
MARE WE 2021 è stata un'occasione per tornare a fruire i luoghi della cultura e scoprire la costa sud della città, il frontemare e l’archivio di documenti audiovisivi sul mare che l’ecomuseo custodisce e promuove.
Le visite guidate e la presentazione della prima opera datapoietica dedicata al fiume Oreto, a firma del duo di artisti Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, realizzata nell’ambito del progetto U-DATInos – Sensibili all’acqua. Le passeggiate alla foce del fiume Oreto, un laboratorio per bambini “Come si fa una bolla” con uno spettacolo finale, e attività con il velocipede dal ciclo Pedalando in mare aperto. Il Pic-nic mediorientale con menù proposto da Kirmal - Cucine Narranti accompagnato da un Concerto in giardino con Magnetic Trio con un repertorio che spazia dal folk alla world music, dall’improvvisazione radicale al jazz contemporaneo.
Le visite guidate e la presentazione di Prendere il largo nuovo cluster tematico dedicato al tema delle migrazioni a Palermo, un laboratorio narrato “Un viaggio alla scoperta di Palermo”, e attività con il velocipede dal ciclo Pedalando in mare aperto. Il Pic-nic afro con menù proposto da Kirmal - Cucine Narranti accompagnato da una selezione musicale afro a cura di Passy.
Le visite guidate per scoprire l’archivio di documenti audiovisivi sul mare che l’Ecomuseo conserva e passeggiate urbane in costa sud. La presentazione della mappa di quartiere realizzata con bambini e bambine dell’ambito del progetto Odisseo e due laboratori: uno di riuso creativo Genio in Bottiglia – Aria di Mare a cura di Le Giuggiole ed uno I segreti del mare a cura di Palma Nana. Il Pic-nic in giardino con menù proposto da Kirmal - Cucine Narranti accompagnato da una selezione musicale a cura di Aladin Ilou e per concludere uno Spettacolo In valigia… una produzione di Spazio Kiklos con MonsieurBarnaba.
Questa terza domenica di Mare We 2021 ha ospitato il primo evento del Ri-Play Fest Festival diffuso per bambine/i e famiglie con 12 piccoli eventi tra giochi, laboratori, attività creative, letture e spettacoli, disseminati tra giugno e settembre,a cura del collettivo Ri-Play costituito da nove realtà culturali del territorio palermitano e bagherese.
Un momento collettivo per prepararsi al solstizio e dare il benvenuto all’estate con le visite guidate per scoprire l’archivio di documenti audiovisivi sul mare che l’Ecomuseo conserva e passeggiate urbane in costa sud: un laboratorio di ecologia urbana dal titolo Microcosmi. L’aperitivo in giardino proposto da Kirmal - Cucine Narranti accompagnato dal concerto del Rakija Bomba Trio con un repertorio musicale caratterizzato dal folklore balcanico-klezmer e dal sapore mediterraneo.
Il programma culturale di MARE WE si inserisce nel percorso avviato a settembre 2020 con la sesta edizione del bando Culturability, bando promosso da Fondazione Unipolis, volto a favorire la crescita e il rafforzamento dell’Ecomuseo, centro culturale nato da un processo di rigenerazione a base culturale e gestito in partnership con il Servizio Musei e Spazi Espositivi dell’Ass.to alle Culture del Comune di Palermo.
Il progetto - realizzato da Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva e CLAC, in partenariato con l’associazione Mare Memoria Viva, l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, l’associazione Caravanserai Palermo e l’associazione Zisalab – ha coinvolto 35 giovani NEET (giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano e non lavorano) italiani e stranieri in due percorsi creativi guidati dalla designer Sara Ricciardi e dall’artista Juan Esteban Sandoval.
workshop a cura di Sara Ricciardi
Il laboratorio dal titolo “ARRICRIATI” è stato affidato alla designer Sara Ricciardi e ha avuto come scopo principale quello di creare un team di lavoro che progettasse una linea di merchandising inedita per l’Ecomuseo Mare Memoria Viva.
Già nell’ironico doppio senso sotteso al titolo si dice molto sia della personalità del suo art director – artista, performer, designer ed esperta di social design e di processi di rigenerazione urbana, eclettica e visionaria donna del sud - sia della finalità del workshop: in dialetto meridionale infatti “arricriarsi” significa godere oltremodo di qualcosa, ma gioca anche con il significato primario di “ri-crearsi”, di immaginare nuovi percorsi di vita lavorativa e non solo. L’approccio scelto dalla Ricciardi è stato quello “”design thinking” usato sia nella progettazione dei prodotti da produrre in tutte le sue fasi, ma anche e soprattutto per riflettere su di sé e sulla progettazione del proprio futuro. Il workshop ha avuto come partner nella produzione la crew di Crossing Over, progetto nato dalla partnership tra le associazioni culturali ZisaLab e CaravanSeraiPalermo, costituite da giovani artisti e progettisti palermitani; insieme hanno condotto un lungo e impegnativo percorso formativo sulla serigrafia, grafica, stampa e disegno
Il lungo percorso del workshop ha visto coinvolti in maniera entusiasta i giovani partecipanti che hanno preso parte ad ogni fase di creazione di un prodotto creativo: brainstorming, analisi del contesto e del committente, riflessione sui dei target di pubblico, ideazione del concept ma anche fattivamente alla costruzione e produzione dei prodotti. Hanno imparato a costruire un telaio di serigrafia, a usare i software di grafica, a scegliere i materiali, a usare tutte le attrezzature di una falegnameria professionale.
La cosa più interessante è stata la sinergia che si è venuta a creare nel team di lavoro, tanto che alcuni hanno deciso di continuare a lavorare insieme, dandosi un nome collettivo, “MAREA”, che è anche l’insegna del grande nuovo espositore che ospiterà tutti gli oggetti creati all’interno del museo.
Il workshop ha rappresentato per l’Ecomuseo un’ulteriore occasione per alimentare la comunità di amici, sostenitori e fruitori. Come racconta Marina Sajeva, curatrice del workshop e responsabile dei Servizi Educativi. “ I ragazzi hanno camminato con noi nei luoghi di cui il museo parla, hanno imparato a memoria con passione le storie che sono raccolte nel percorso dell’ecomuseo, hanno ascoltato le nostre esigenze e i nostri sogni per Palermo e il suo mare. Con noi, giovani imprenditori nel settore culturale, sono riusciti a confrontarsi e a trarre spunto dalle nostre storie professionali. Con alcuni di loro sicuramente continueremo a collaborare, è stata una grande opportunità di creare relazioni con ragazzi del quartiere di questa difficile fascia di età, siamo molto grati alla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane per questo bando sperimentale e coraggioso ”.
Sara Ricciardi, giovane e già affermata designer campana con base a Milano (www.sararicciardi.org). Sara è un vulcano di energia capace di estrapolare da ogni limite un segno autentico e personale, il suo motto è “fate divertendovi”, ne sono un esempio i suoi allievi della NABA e della DOMUS ACADEMY. Elabora workshop urbani di co-progettazione partecipata in cui si analizzano le periferie e si individuano dinamiche ad hoc per lo sviluppo territoriale e la riqualificazione degli spazi e dei servizi. Insieme al comune di Milano monitora le periferie e i CAM - centri di aggregazione - per creare materiale editoriale e progetti condominiali volti a favorire una sinergia tra gli individui dei contesti popolari che rianimino le dinamiche relazionali e spaziali.
workshop a cura di Juan Esteban Sandoval
Il laboratorio ideato e condotto dall'artista Juan Estaban Sandoval ha coinvolto un gruppo di ragazze e ragazzi eterogeneo per età, provenienza e background in un percorso che segue tutte le fasi di progettazione e di realizzazione di manufatti, partendo da materiale grezzo, fino alla creazione e all'uso di oggetti. Il gruppo ha raccolto nei campi, vicino al museo, campioni di terre argillose, sperimentando la lavorazione in diverse fasi, fino alla creazione di oggetti in terracotta.
L'ideazione di questi oggetti è passata attraverso un confronto e una riflessione sulla relazione tra cose, storie personali e storie del territorio. In questo modo i partecipanti hanno potuto leggere la collezione dell' Ecomuseo in maniera inedita, pensando a come gli oggetti veicolino testimonianze o a come oggetti di nuova creazione possano stimolare dinamiche di aggregazione.
Insieme hanno deciso di plasmare delle ciotole, oggetti diversi ma parte di una stessa serie, e dei ciondoli di una grande collana. Per cuocere questi oggetti, gli stessi partecipanti realizzeranno un forno di carta e di argilla, dando vita a una lunga cottura rituale. Il laboratorio culmina nella festa dell'11 maggio, in cui questi oggetti prenderanno vita, verranno offerti e mostrati a chi prenderà parte alla “Festa delle cose”!
Questo percorso è stato un'esperienza collettiva di consapevolezza e di conoscenza della materia di cui sono fatte le cose, per mettere in luce come nell'essere umano il fare e il pensare non siano processi slegati.
Lo scopo principale non è stato acquisire competenze tecniche di lavorazione, quanto piuttosto fare toccare con mano quanto si cela dietro gli oggetti che ci circondano nel quotidiano.
Dietro questi oggetti vi sono storie affettive, processi di lavorazione umana, cicli naturali così come progetti e idee. Il tutto legato a tempi spesso lenti, in cui per arrivare a tenere un oggetto tra le mani bisogna imparare ad attendere e anche a rischiare, che durante la lavorazione, qualcosa vada storto.
Juan Esteban Sandoval ha pensato che tutto questo fosse simbolico per ragazzi e ragazze che si trovano davanti al proprio progetto di vita. Per dirla con Bruno Munari: “ La conoscenza del come si fa a fare o a conoscere le cose, è un valore liberatorio: è un “fai da te” di te stesso”.
La curatrice Giulia Crisci racconta: “Nel contesto dell'Ecomuseo ci è sembrato importante proporre un processo di trasformazione evidente, dalla materia al manufatto, per raccontare come il pensare e l'agire creativo trasformino l'esistente. Abbiamo voluto condividere con i ragazzi l'idea che prendere parte, essere attori della propria vita, significhi anche giocare un ruolo nella società, impegnandosi a trasformare se stessi e ciò che ci circonda. Nel nostro caso volando alto, ricordarsi che è possibile fare e rifare una città diversa”.
Per mettere l'accento sulla dimensione collettiva tutto il percorso culmina nella costruzione condivisa del forno, che per diverse ore cuoce gli oggetti e crea un momento rituale e con una grande festa aperta a tutta la cittadinanza.
Juan Esteban Sandoval del collettivo El Puente_Lab, è nato a Medelin(Colombia) nel 1972, vive tra la Colombia e l’Italia. Per lui “l’arte è un motore, non deve essere isolata dalla vita di tutti i giorni, ma radicata e in dialogo con tutto il mondo sociale”. Nel 2003 ha fondato il collettivo El Puente_Lab il cui lavoro si fonda sul principio di trasformazione sociale responsabile e considera la creazione artistica come uno strumento di attivazione che avvia, facilita e accompagna processi di educazione, comunicazione e trasformazione urbana e sociale.
CabiNet è un progetto di arte nello spazio pubblico che dà forza alla mission di rigenerazione urbana e innovazione culturale inclusive che l'Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva persegue, il quale nasce da un progetto di mappatura di comunità, ricerca e coinvolgimento attivo degli abitanti dei quartieri frontemare della città di Palermo nella volontà di ricostruire e raccontare il rapporto della città con il mare.
Per CabiNet una cabina in legno, simbolo degli stabilimenti balneari, verrà installata in centro città in zona pedonale. L'oggetto straniante fuori dal suo contesto porta con sé l'immaginario e la dimensione marina per proporla all'attenzione del passante.
Questo spazio è pensato per ospitare un intervento artistico, come luogo d'incontro e di condivisione di micro-relazioni a partire dal mare, perpetrando laddove esiste o proponendo ove non c’è, un patto tra i cittadini e il loro territorio, dove il mare è metonimia per dire città.
La cabina diventa strumento mobile a disposizione degli artisti e di chi lo abita temporaneamente di disseminazione di pensiero critico sullo spazio pubblico e le sue pratiche di condivisione.
Cabinet in inglese sta per “consiglio dei ministri”; il riferimento è qui ironico ai luoghi del potere decisionale, alle possibilità di influire sulle scelte in merito alla città e non solo. Il suffisso net porta dentro l’immagine della rete, della creazione di connessioni tra pubblici attivi, a cui tutto il progetto mira.
Lo spazio della cabina è stato affidato a Irene Coppola artista visiva che per l'occasione è intervenuta con un'azione site-specific sulla costa sud palermitana, dove lo stesso Ecomuseo ha sede. All'interno della cabina un'installazione video porta all'attenzione dei luoghi della costa poco conosciuti. Coppola oltre a realizzare un video inedito dove corpi e gesti ri-abitano lo spazio, attiva un live streaming che offre la vista su alcuni scorci della costa nel centro della città, in rete 24h su 24.
Un invito a soffermarsi, oltrepassando la mera veduta panoramica, alla ricerca di uno sguardo attento e di atti cura verso una parte della città interessata dai cambiamenti urbanistici più violenti e traumatici degli ultimi anni.
Progetto d'arte pubblica presso Piazzetta Bagnasco, Palermo dal 29 novembre al 3 dicembre 2017.
Un progetto di Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva, a cura di Giulia Crisci e Marina Sajeva, con un intervento artistico di Irene Coppola
Chi sono oggi gli abitanti di Palermo? Cercando una risposta a questa domanda, François Beaune, scrittore francese e ideatore del progetto Storie vere del Mediterraneo, ha proposto a Lina Issa, artista performer libanese che vive ad Amsterdam, e Hind Meddeb, regista francese di origine magrebina, di posare le loro valigie nel capoluogo siciliano.
Con il prezioso supporto dell’Ecomuseo Mare Memoria Viva e dell’associazione Arci Porco Rosso, Lina Issa e Hind Meddeb hanno trascorso in residenza tre settimane a Palermo ad ascoltare le storie dei palermitani e le risonanze delle diverse realtà che coabitano nella città. Ascoltando e dando voce alle storie vere di coloro che hanno incontrato, si sono appropriate del racconto di una città dalle molteplici identità. Raccogliendo storie vere, hanno inventato una nuova città che è il risultato della fusione della loro immaginazione con quella dei palermitani.
Il risultato artistico è la proiezione di un video e una performance interattiva di storytelling; insieme per ricreare lo spazio di scambio e di incontro generoso, vulnerabile e urgente che le artiste hanno condiviso con gli abitanti della città.
Il materiale è stato presentato come un archivio aperto e in perenne crescita, che il pubblico è invitato a ricevere, interpretare, trasmettere e alimentare con nuove storie.
Storie vere di Palermo è prodotto dall’Institut français Italia e organizzato in cooperazione con l’Associazione Histoires vraies de Méditerranée (Marsiglia), con il sostegno dell’Institut français di Parigi e della Città di Marsiglia. Con la collaborazione di Ecomuseo Mare Memoria Viva e Arci Porco Rosso. Nell’ambito di La Francia in Scena 2018 - Stagione artistica dell’Institut français Italia
La “Carta di Palermo” riprendendo l’art.13 della Dichiarazione Universale dei diritti umani afferma che la mobilità è un diritto inalienabile di ogni persona. Palermo sta aprendo le porte tanto ai turisti quanto ai migranti. E’ città di sbarco e continua a essere città di emigrazione. Il problema del lavoro qui è un problema di tutti i giovani a prescindere da formazione e provenienza. Il progetto propone percorsi di autoimprenditorialità come possibile soluzione occupazionale tanto per i giovani migranti che per i locali e punta alla costruzione di una start up trans-culturale nella filiera turistica. Per farlo partiremo dalla solida rete di relazioni che abbiamo costruito sul territorio, sperimenteremo percorsi innovativi di mappatura delle soft skills e di empowerment con circa 100 giovani e accompagneremo la creazione di una start up sociale con un’offerta originalissima di turismo transculturale lavorando con un gruppo di 25. I servizi e prodotti di “accoglienza mediterranea” sono dettagliati nelle attività e riguardano gestione di alloggi turistici in collaborazione con VisitSicily, tour esperenziali, il primo catering di cucina narrativa, servizi connessi alla creazione di un museo diffuso delle migrazioni da e per la Sicilia. I punti di forza e l’innovazione sono in sintesi: - la partnership, che vede insieme una start up turistica radicata nel territorio e da poco premiata con un investimento dal fondo di impact investing OltreVenture e alcuni tra i soggetti più attivi e riconosciuti nel mondo dell’attivismo no borders e dell’innovazione sociale, insieme all’Università con la sua Scuola di Lingua Italiana per Stranieri e l’eccellenza della Clinica Legale sui Diritti Umani. - la costruzione di una vera e propria filiera turistica alternativa con una foresteria delle culture dedicata all'accoglienza turistica - imprenditorialità come strumento di emancipazione per migranti e locals insieme - la fertilità del contesto e la messa in rete con altre start up.
Progetto finanziato dalla Fondazione CON IL SUD attraverso il Bando Iniziativa Immigrazione 2018. Capofila Centro Astalli di Palermo in partnership con ass. Next, Consorzio Arca, ITASTRA - Università degli Studi di Palermo, VisitPalermo, Cledu - Clinica Legale per i diritti umani, Ufficio Turismo - Comune di Palermo, Istituto Ferrara
Il progetto artistico è nato dall’idea dell’artista contemporanea Elena Bellantoni con la curatela di Giulia Crisci e Neve Mazzoleni e prodotto dall’Ecomuseo e dall’artista in seguito alla selezione nel programma ufficiale Manifesta Collaterals.
L'intervento artistico è partito dalla negazione della visione del mare ai cittadini di Palermo, a seguito della selvaggia speculazione edilizia iniziata nel dopoguerra e culminata nell’epoca Ciancimino, conosciuta come “Sacco di Palermo”, che ha privato la città della sua costa balneabile e della tradizione marinara.
L'artista ha individuato in una torretta d’avvistamento il simbolo della negazione, nonché dispositivo di interazione con il pubblico, elemento caratterizzante la sua poetica. La torretta di legno è alta 2 metri ed 80 centimetri, dotata di ruote, movibile. L'altezza ha permesso di rialzare il punto di vista, concedendo nuovamente la vista del mare, oltre i muri o le costruzioni di cemento frontemare lungo la costa sud-est.
Spingendo faticosamente la pesante Torretta per le strade come in una processione, Bellantoni si è fatta carico della pesantezza dello sguardo negato all’orizzonte del mare, ma ha anche invitato il pubblico a tenere un dialogo intimo con l’elemento e “annegare” una parola. La raccolta di questi dialoghi intimi con il mare ha dato corpo alla sceneggiatura del video inedito: Ho annegato il mare, che è diventato parte della collezione del museo.
Programma Collaterals Manifesta12
Progetto artistico Elena Bellantoni
A cura di Giulia Crisci e Neve Mazzoleni
Il progetto quartieri dell’Ecomuseo Mare Memoria Viva nasce da una riflessione sul ruolo sociale dei musei nella società contemporanea.
Il tema del ripensamento del ruolo e della funzione dei luoghi pubblici tradizionali di fruizione culturale, siano essi musei, biblioteche, teatri è strettamente legato alle trasformazioni in corso nei modi di fare e produrre cultura, allo sfumare dei confini tra produttori e consumatori di prodotti ed esperienze culturali, alle trasformazioni nei modi con cui le persone interagiscono tra loro ed esprimono valore simbolico.
Ci sembra che la parola che possa meglio sintetizzare tutto questo sia relazione, il museo cambia perché cambia il modo in cui si mette in relazione e produce relazioni.
La conoscenza delle realtà peculiari che abitano la periferia sud è stata la prima tappa del progetto. L’ecomuseo si è presentato e raccontato attraverso un tour di incontri con istituzioni, organizzazioni, enti non profit, commercianti, testimoni e abitanti. Il tour è servito a far conoscere le attività culturali ed educative del museo per stimolare nuove persone che vivono nei quartieri limitrofi a frequentarlo ma anche a sviluppare intrecci e sinergie per sviluppare nuovi progetti sul territorio.
L’intento è quello di fare vivere l’ecomuseo come uno spazio culturale pubblico e inclusivo dove mettersi in relazione e imparare cose nuove non da semplici fruitori ma da partecipanti attivi.
Progetto finanziato dal Servizio Musei e Spazi Espositivi dell’Ass.to alla Cultura del Comune di Palermo in partnership con la Galleria d’Arte Moderna.
Il progetto prevede la realizzazione di exhibit mobili progettati per portare “il museo fuori dal museo” e permettere l’interazione tra i contenuti audiovisivi e multimediali della collezione e gli studenti delle scuole, gli anziani residenti in case di cura e di riposo, pazienti ospedalieri, persone soggette a riduzione della mobilità e pertanto impossibilitate a visitare direttamente l’ecomuseo.
La progettazione e l’impiego dei “SEA BOX” sarà il risultato di un lavoro di ricerca sul campo condotto insieme ad educatori, operatori socio-sanitari, studenti e pazienti. Gli exhibit permetteranno una fruizione attiva e serviranno non solo ad ascoltare ma anche a raccogliere nuove storie, testimonianze e memorie per arricchire l’archivio delle narrazioni Mare Memoria Viva.
Progetto finanziato dal bando Funder35 - 2018
In partnership con Istituto Geriatrico Siciliano e coop. soc. Karol