La cosiddetta “città oltre l’Oreto” è una città sconosciuta a molti palermitani così come poco conosciuto è il processo di trasformazione urbanistica che ha portato al degrado di molta parte della costa.
Dopo aver visitato l’Ecomuseum, si guarda a questo mare e a questa costa con occhi diversi, più attenti e più rispettosi e soprattutto più desiderosi di ridisegnare un futuro. Una passeggiata fuori dall’Ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo può riservare sorprese.
Al termine del Foro Italico, dove la città sembra finire, a pochi passi di distanza l’uno dall’altro, abitano importantissimi capitoli della storia e della cultura di Palermo, veri scrigni della memoria non sempre conosciuti. La prima villa pubblica, intitolata a Donna Giulia e nota ai cittadini come “La Flora”; il golfetto di Sant’Erasmo oggi soffocato dal traffico, antichissima borgata di pescatori e ancora oggi casa di una attiva cooperativa di pescatori nonché di una delle storie di umanità e coraggio più note a Palermo, quella di Padre Messina che qui fondò la sua casa di Lavoro e Preghiera, nata per accogliere e dare un futuro a tanti sfortunati orfanelli.
A cura di Maredù.